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"Punto di contatto" di Sabrina Servucci

Aggiornamento: 12 dic 2022

Sensibile, drammatico, commovente. Ma anche pratico, filosofico e ironico. È un libro scritto con talento letterario e competenza tecnica, che merita di diventare la Bibbia dei praticanti di Shiatsu. Oltre a essere un meraviglioso compendio di empatia per medici, infermieri, coach, counselor, operatori olistici, praticanti di DBN… cioè per tutto il mondo che lavora nelle relazioni d’aiuto.

Ma si rivela anche un’eccellente lettura per ognuno di noi, impegnati come siamo a cercare piccoli guai di cui poterci lamentare. Mentre i guai veri sono altri: questo libro li tocca con mano, ce li fa sentire e li cura.

Sintetizzo il tema in due parole (che potrebbero piacere all’autrice, poliedrica umorista): il sollievo della (in)coscienza. Perché Sabrina Servucci racconta dei pazienti cerebrolesi, che lei ha potuto “trattare ufficialmente in ospedale”, con la meravigliosa arte dello Shiatsu. Sono pazienti in stato vegetativo e minima coscienza, come li definisce con precisione scientifica. Vittime di ictus, infarti, incidenti, coma e altre vicissitudini che possono accadere a ognuno di noi. Eventi che mandano in corto circuito il corpo e in crash la mente, limitando la capacità di essere pienamente presenti alla vita. Secondo la gravità dei danni.

Ebbene, Sabrina tocca i pazienti seguendo la bussola della sua sensibilità, insieme alla tecnica millenaria del massaggio Shiatsu. Sono trattamenti che svegliano i sentimenti (anche i suoi), coinvolgono i parenti e stimolano il mondo medico ad aprirsi a nuove terapie. Almeno chi è pronto ad accoglierle. Altrimenti occorre fronteggiare resistenze, critiche e boicottaggi. E Sabrina sa fare anche questo, altrimenti non potrebbe esprimere la sua preziosa arte di guarigione.

Sabrina tocca il corpo, per arrivare al cuore, alla mente, all’anima del paziente. E gli parla, lo ascolta, lo sente… e incontra la sua coscienza dove, come e quando può. Attraverso le sue mani sapienti, esplora con rispetto quel territorio misterioso e infinito che ci permette di dire che un essere umano è presente a sé stesso. E prova dolore, oppure no. Alcuni parenti glielo dicono che se il paziente non si rende conto della sua condizione, forse è meglio. Altri credono il contrario. Lei accoglie tutto e tutti, e li tocca con le mani, con le parole, col silenzio.

Un silenzio gioioso di fronte ai miglioramenti. Un silenzio empatico di fronte ai decessi.

In conclusione, il suo libro mi ha commosso, entusiasmato e arricchito. Consiglio vivamente la lettura. Il libro è disponibile dall’editore e dall’autrice, con dedica, scrivendo a sabrina.servucci@fastwebnet.it In edizione ebook è acquistabile nei negozi on line.


Auguro di cuore a questo libro quello che Sabrina ha portato ogni giorno ai suoi pazienti:

tutto il bene possibile.


NOTE

Intensa e coinvolgente la prima prefazione del Dottor Andrea Magnoni, medico neurologo.

La seconda prefazione, scritta da Alberto Patrucco – che si definisce attore comico anticonformista – manda in mille pezzi il pathos creato dalla prima. Eventualmente, da leggere alla fine del libro, non all’inizio. Facoltativa, ma positiva, la postfazione di Franco Bottalo, esperto di Shiatsu e Medicina Cinese.

BIO DELL’AUTRICE


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