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Lezioni di scrittura terapeutica - 3

Aggiornamento: 12 dic 2022

Cara lettrice, caro lettore, è venuto il momento di condividere una notizia importante, che di solito, durante i miei corsi, le conferenze, le presentazioni, ha un effetto molto stimolante: ti informo che io so esattamente, in questo preciso istante, cosa passa per la tua mente! E anche un istante fa. E fra un istante. E ieri. E l'altroieri. E domani... Sì, hai capito bene, so cosa c'è dentro la tua testa, cosa produce il tuo cervello, in ogni momento della tua vita. Ovviamente, è uno degli effetti straordinari delle mie ricerche sulla scrittura terapeutica, in particolare del mio metodo, Bioscrittura , la scrittura che cura. E sto per scriverlo qui, adesso! Un momento di pausa, per creare la giusta suspence... ancora un momento… ebbene la tua mente è colma di...


... PAROLE!


Esatto, quelli che chiamiamo "pensieri", concretamente, in pratica, sono PAROLE, che prendono forma di voci, la tua o quella di altri, che conosci o immagini e parlano alla tua mente:

"Quando esco dall'ufficio, devo fare la spesa...”

"Che bello, domani pranzo con Giuseppe!”

"Ho paura che Maria abbia un altro..."

"Ho visto cose che voi umani..."

“Non vedo l'ora di andare al mare!"

"Tintarella di Luna, tintarella color latte"

"Ma non finisce più questo post?"

Una pentola di parole in costante ebollizione! Ma accanto alle parole, la tua mente è colma di un'altra interessante "materia di cui son fatti i sogni": le IMMAGINI. Quadri, fotografie, ricordi, azioni vissute, atti desiderati, scorci di vita, memorie onirici, scene immobili, figure animate, colori...


Ebbene, cosa ci fanno tutte queste PAROLE e IMMAGINI nella nostra mente? Ti rispondo con un’esperienza: immagina un piatto di spaghetti fumanti, perfettamente al dente, ricoperti da un sugo appena cucinato, a base di pomodoro fresco, con una profumata foglia di basilico, un filo olio d’oliva e un’abbondante spolverata di parmigiano DOP, grattugiato al momento... ebbene, cosa succede al tuo corpo? Ti viene l'acquolina in bocca, cominci a salivare! E se immagini che la tua fidanzata ti stia tradendo? Che il suo corpo nudo sia fuso pelle a pelle a quello di un altro uomo? Che tuo marito baci un'altra donna? E le infili una mano avida, sotto la maglietta, sotto la gonna... Cosa accade al tuo corpo? Si strizza la pancia, si chiude la bocca dello stomaco, il cuore salta un colpo, ti manca il fiato!


Eppure, nella vita vera, nella cosiddetta "realtà", non è accaduto nulla. Non c’è alcun piatto di spaghetti davanti a te e neppure il tradimento. Solo parole che ti hanno suggerito immagini. Dunque, PAROLE e IMMAGINI HANNO EFFETTI IMMEDIATI SUL CORPO! È accade a causa della struttura fisica e fisiologica della mente stessa, in cui L’INCONSCIO NON DISTINGUE IL VERO DAL VEROSIMILE. Basta che un racconto o un’immagine siano emozionanti e l’inconscio li prende per veri. Per questo ci appassioniamo guardando un film o leggendo un libro. Eppure sappiamo perfettamente che è tutto finto. È la magia dei neuroni specchio.


Del resto, sperimentiamo quotidianamente il potere che parole e immagini esercitano su di noi e sul nostro corpo, ma raramente ne abbiamo chiara coscienza. Di conseguenza, non sappiamo come usarle a nostro vantaggio e di solito, le subiamo con routinaria passività.

Ebbene, la scrittura terapeutica serve proprio a questo: imparare a scegliere, inventare, utilizzare parole e immagini positive, capaci di farci del bene, perché sono energia creativa benefica per la nostra vita. Bisogna solo “scoprire i trucchi”, che derivano dalla conoscenza e dall’esperienza, dalla pratica e dalla competenza, dall’istinto e dalla tecnica. Che ad esempio ci permettono un’osservazione curiosa: la celebre frase "Un'immagine vale più di mille parole" - che di solito riscuote l'approvazione di tutti - a livello logico è un paradosso, che quasi sconferma sé stesso; perché per esprimere il concetto di superiorità delle immagini, usa le parole e non un'immagine!


Questo simpatico esempio ti permette di entrare subito nel mondo della scrittura terapeutica - cioè la pratica consapevole delle parole che fanno bene – perché richiede OSSERVAZIONE, ASCOLTO e CURIOSITÀ.


Il resto viene presto da sé.

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