LE PAROLE CHE FANNO BENE
Aggiornamento: 12 dic 2022
Molti anni fa, vivevo in una grande cascina di campagna con i miei anziani genitori, la mia numerosa moglie e i miei numerosi tre figli, essendo numeroso io stesso. Per avere aiuto nella gestione di questo numeroso piccolo popolo, assunsi negli anni varie collaboratrici domestiche (numerose anch'esse!), alcune delle quali, vissero ospiti in casa nostra, come fossero della famiglia.
L'ultima in ordine di tempo, che chiamerò Sophie, veniva dalla Costa d'Avorio, aveva il marito in Africa ed ebbe un figlio in casa nostra. Essendo molto religiosa, credo della Chiesa Battista, volle che il suo cucciolo, che chiamerò Jean, ricevesse i sacramenti dal suo Pastore
di Abijan, che chiamerò Benjamin. Ben contento di far felice Sophie, Benjamin raggiunse l'Italia in un luminoso pomeriggio d'aprile, per celebrare il battesimo del piccolo Jean,
sotto il portico della mia cascina, alla presenza di una decina amici di Sophie, più la mia famiglia e me.
Il rito fu straordinario: Benjamin ci invitò a metterci in cerchio e a tenerci per mano, quindi - lui che era un omone gigantesco dalla pelle scurissima! - prese Jean in braccio, con la dolcezza di una madre e chiuse gli occhi... per qualche istante accadde solo un profondo silenzio... poi il suo corpo cominciò a ondeggiare, come se fosse in trance e profondamente ispirato, disse, o meglio recitò, quasi cantò, con voce intensa, in francese:
"Io ti amo Jean e tua madre ti ama e tuo padre ti ama" e tutti noi in coro:
"Amen"
"E anche il mondo ti amerà, ogni giorno" "Amen"
"Sarai sempre in ottima salute" "Amen"
"E crescerai forte e sano" "Amen"
"Avrai intelligenza e simpatia" "Amen"
"Sarai buono e generoso" "Amen"
"E Dio ti proteggerà in ogni momento" "Amen"
"Raggiungerai tutti i risultati che vorrai" "Amen"
"Avrai tanti amici, fraterni e fidati" "Sorriderai alla vita e la vita ti sorriderà" "Amen"
"In caso di bisogno avrai sempre qualcuno che ti aiuterà" "Amen"
"E se avrai nemici, Dio li sconfiggerà per te" "Amen" ...
Benjamin andò avanti così, per mezz'ora, sempre più ispirato, sempre più trascinante, quasi danzando e rappando frasi colme di fiducia e speranza... alla fine, grandi applausi e grandi sorrisi! Eravamo tutti commossi, io abbracciai forte Sophie e i miei figli e Jean... e ringraziai Benjamin con tutto il cuore, perché mi aveva aperto gli occhi e il cuore sul significato profondo e originale della parola BENEDIZIONE!
BENEDIRE significa semplicemente DIRE BENE!
Per benedire qualcuno o per ricevere una benedizione, non occorre un religioso che traccia antichi segni nell'aria, questo è solo un atto rituale, teatrale, che necessita di un autorevole attore e un pubblico di fedeli... Benedire significa letteralmente "dire cose buone, positive, costruttive"! Infatti, Benjamin aveva BENE-DETTO Jean, non con l'acqua santa, né con l'olio sacro, ma scegliendo le parole con cura, con amore e con profonda intenzione benefica verso di lui: tutte le frasi erano gioiose, solari, rassicuranti, una più positiva dell'altra e potenziate a livello energetico, dall'intensa partecipazione emotiva di tutto il gruppo. In quel caso, a differenza di quanto fece Giovanni Battista con Gesù, il battesimo avvenne per immersione totale in un amorevole fiume di parole!
Dopo quella meravigliosa esperienza, la mia passione per il linguaggio, da sempre sconfinata e poderosa, ne uscì rinforzata, ancor più fiduciosa nel suo potere creativo-curativo. Forte anche di un curioso effetto collaterale: tutti noi partecipanti a quel battesimo - ne sono certo perché vidi una magica luce negli occhi di ognuno - avevamo ricevuto la stessa benedizione del piccolo Jean! Un'onda di fiducia, un vento di speranza, un seme di gioia...
Oggi, dopo approfondite ricerche sugli effetti delle parole e delle immagini sul nostro corpo, sulle emozioni, sul sistema neurovegetativo e immunitario – cerca su internet la parola PNI, PsicoNeuroImmunologia e avrai grandi sorprese - so che Benjamin, nel linguaggio scientifico, aveva messo in atto una PROGRAMMAZIONE NEUROLINGUISTICA POSITIVA. Non importa se Jean aveva solo pochi mesi e il suo cervello ancora non conosceva il significato delle parole, importa che la sua memoria le abbia registrate, grazie al flusso d'amore che le accompagnava: erano PAROLE CHE FANNO BENE, semi che daranno eccellenti frutti più avanti, quando il potere creativo del linguaggio potrà agire dentro Jean, inconsciamente, o consciamente, con tutta l'intensità dei suoi significati.
È quello che mi auguro che accada anche a te, in modo cosciente e consapevole, quando comincerai a BENE-DIRE il tuo lavoro, i tuoi affetti, i tuoi progetti... la tua vita!